Di Giancarlo Odoardi

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Corto circuito funzionale in Via Marconi

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Sinceramente sfuggono la ragione e il criterio per cui 60 metri dei 1.600 di Via Marconi, lato mare tra via De Nino e Via Tinozzi, siano stati destinati a parcheggio per … moto. Si, solo moto, e unicamente il questo tratto, come se nei pressi ci fosse, che so, uno stabilimento balneare, una struttura sportiva, una scuola, anche una biblioteca, almeno un negozio specializzato, insomma un insediamento che possa far pensare, per quel tratto, ad un uso intensivo di moto e quindi alla necessità, per queste, di dover prevedere un parcheggio. No, niente di tutto questo. Eppure qui sono stati individuati quasi 20 posti per moto, e le loro dimensioni dicono proprio questo: 3 metri di lunghezza per 1,25 di larghezza, assolutamente non adatte per un’auto, che ha bisogno di 5 metri per 2, ma perfette per una moto. Solo che lungo questo tratto di strada parcheggiano quasi sempre solo auto (altrimenti rimane vuoto), ovviamente eccedendo lo spazio disponibile per quasi un metro; spazio che viene quindi eroso alla corsia di marcia delle auto, già ridotta di suo, per cui qualsiasi veicolo in transito fa presto ad invadere la corsia riservata del bus. Ecco le misure: 1,25 m la larghezza del parcheggio moto e 2,75 quella della corsia riservata alle auto. Come da progetto quest’ultima sarebbe dovuta essere di 3 mt, mentre di parcheggi per le moto nessuna traccia (ma il progetto definitivo sarà stato sicuramente cambiato).
Questa situazione dovrebbe essere stata oggetto di pianificazione, si suppone, e non quindi di scelte che l’impresa incaricata si è ritrovata a fare quando, nel tracciare le linee, si è imbattuta in dimensioni diverse da quelle indicate sulla carta. E’ questo il motivo per cui si è dovuto stringere e quindi inventare gli stalli per moto? Diversamente, sarebbe stato forse necessario ridurre ulteriormente il marciapiede?
Tra l’altro, a venire da sud, la presenza di esercizi commerciali già all’altezza dell’incrocio con via Pepe comporta l’occupazione quasi permanente della corsia per auto, per cui il traffico si svolge regolarmente su quella riservata al bus. Si ha l’impressione che nessuno, in sede di progetto, si sia preoccupato di capire quali fossero le attività presenti lungo la strada e quale il relativo e reciproco impatto funzionale. Infatti oggi la corsia auto è dedicata al carico-scarico merci e il parcheggio per le moto è usato dalle auto. Il traffico si svolge nella corsia del bus.
Qualunque fosse l’obiettivo, sicuramente in funzione del nuovo assetto di mobilità sostenibile, in questi 100 metri di strada credo non sia stato raggiunto, per cui ora sarebbero necessarie misure correttive che consentano di interpretare il percorso nel senso individuato dalla progettazione. Diversamente ogni utente potrà sentirsi autorizzato a interpretare la strada e le sue regole a proprio piacimento. In parte già accade, tutti i giorni.
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