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Fondi ministeriali ai PSCL e PSCS: non è tutto chiaro

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Con Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34 (art 229, comma 4), firmato dal Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani con il Ministro dei Trasporti e delle Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini, la figura del “Mobility manager” è stata resa obbligatoria per le città oltre i 50.000 abitanti e per le imprese oltre i 100 addetti, una misura finalizzata a ridurre l’impatto ambientale derivante dal traffico veicolare privato nelle aree urbane e metropolitane negli spostamenti sistematici casa.scuola e casa-lavoro (PSCS – PSCL).

Per contribuire a rendere meno oneroso l’obbligo, con il Decreto “Sostegni bis” n. 73 del 25 maggio 2021,  era stato istituito presso il Ministero delle infrastrutture e la mobilità sostenibili un fondo con una dotazione di 50 milioni di euro,  per contributi a favore di imprese, pubbliche amministrazioni e istituti scolastici di ogni ordine e grado, che avessero provveduto a predisporre entro il successivo 31 agosto, previa nomina del mobility manager,  un piano degli spostamenti casa-lavoro (PCSL) del proprio personale e degli spostamenti casa-scuola (PSCS) del personale scolastico e degli alunni al fine di sostenere iniziative di mobilità sostenibile tra cui car poolingcar sharing, bike-sharing e piedibus.

Entro sessanta giorni successivi il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) di concerto con quelli dell’Economia e delle Finanze (MEF), della Transizione Ecologica (MiTE) e dell’Istruzione – sempre previa intesa in sede di Conferenza unificata – avrebbe dovuto stabilire, con apposito Decreto, i criteri e le modalità per il riconoscimento dei contributi per il tramite degli enti locali di riferimento dei soggetti beneficiari.

Con Decreto direttoriale n. 104 del 15 marzo 2022 sono state ora definite, al relativo allegato, le modalità di erogazione, rendicontazione, monitoraggio delle risorse del fondo di cui al Decrerto “Sostegni bis” richiamato (art. 51, comma 7).

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