Il corto circuito ambientale
Mentre giravo nei dintorni del Palazzo della sede del Genio Civile di Pescara, a due passi da Piazza Unione, riflettevo sulla giornata mondiale dell’ambiente: il 5 giugno. Ma ci ho riflettuto meglio quando, parcheggiata la mia due ruote ed entrato nel palazzo, ho notato nell’atrio tre bici incatenate alla bacheca informativa. Appeso, con del nastro adesivo: progetto Interreg Mediterranean “Enabling smarter city in the MED area through networking”, uno sprone a rendere più smart le città del Mediterraneo lavorando in rete.
Qualche milione di € per alcuni anni per lo sviluppo dell’efficientamento energetico delle connessioni e degli edifici in ambito urbano. Che opportunità: roba da città sostenibili.
Mi è venuto di uscire subito per cercare qualche conforto almeno visivo di questa esortazione, e così ho scattato alcune foto nei dintorni. Quattro, compresa la mia, le biciclette rilevate a vista, di cui tre dentro, e poi niente altro che una spianata di automobili in ogni dove.
L’edificio letteralmente circondato e assediato da auto, inerpicate dappertutto, come anche le moto, tutte assolutamente parcheggiate a perdita d’occhio sul marciapiede, sotto il porticato, come se per queste il concetto di parcheggio avesse una accezione diversa dagli altri veicoli a motore. E quasi l’ora di uscita da scuola, che è nelle immediate vicinanze, per cui lo spazio pedonale viene eroso senza ritegno dalle automobili. Piazza Unione non sfugge a questo trattamento a quattro frecce lampeggianti!
Ecco, dove e quando verrà mai praticata quella opportunità progettuale dichiarata dal manifesto se già l’intorno dello stesso edificio che lo ospita rimanda uno scenario di stridente inconsistenza fattuale? Possibile che nessuno pensi di avviare uno straccio di politica della mobilità in questo luogo, sede di diverse istituzioni pubbliche regionali? Siamo ormai in presenza di un corto circuito semantico, che vede organizzare conferenze sul “plastic free” con le bottigliette d’acqua e bicchieri di plastica sul tavolo dei relatori. Non si può praticare la ”sostenibilità” a comparti: ormai le città devono essere intelligenti, smart, su tutti i fronti, tutti i giorni.
La giornata mondiale dell’ambiente è una festività proclamata nel 1972 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite in occasione dell’istituzione del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente e viene celebrata ogni anno il 5 giugno. La prima volta lo è stato nel 1974 con lo slogan “Only One Earth”, che tradotto sarebbe “abbiamo solo un pianeta”! Ecco, come umani da quell’epoca ne abbiamo consumati diversi di “pianeta” ogni anno. E continuiamo a farlo.