Il free floating per le auto private
Perché decine di migliaia di auto parcheggiate, apparentemente in ordine, in ogni dove lungo le strade e le piazze, finanche in alcune zone pedonali della città, non destano lo stesso stupore di un numero infinitamente più basso, e a tratti disordinato, di monopattini?
Neanche pochi giorni fa scrivevo dieci pensierini su questi ultimi. Il quarto recitava: “Free floating e recinti elettronici – Il parcheggio libero dei monopattini elettrici sembra stimoli il senso dell’abbandono e del disordine. Per qualcuno sono di intralcio (curiosamente le auto, ovunque esse siano, non danno lo stesso senso di disagio)”.
Facile scorgere tra le pagine, cartacee e non, degli organi di informazione espressioni di disappunto per monopattini lasciati “disordinatamente” sui marciapiedi, nelle piazze, ai lati delle strade. Anche a me è capitato di vederli, nei pressi di casa mia: ma più che farmi prendere dal fastidio per l’insolita presenza, mi sono interrogato su dove potesse risiedere l’ultimo utilizzatore, e poi, abitando da poco tempo nella parte sud della città, se per caso non fossero stati lasciati lì perché all’estremo del recinto elettronico di pertinenza.
Un giorno ho fatto una foto a ben tre monopattini, lasciati lì perché, sono convinto, al bordo dell’area digitale di possibile utilizzo, senza pPerché decine di migliaia di auto parcheggiate, apparentemente in ordine, in ogni dove lungo le strade e le piazze, finanche in alcune zone pedonali della città, non destano lo stesso stupore di un numero infinitamente più basso, e a tratti disordinato, di monopattini?
Neanche pochi giorni fa scrivevo dieci pensierini su questi ultimi. Il quarto recitava: “Free floating e recinti elettronici – Il parcheggio libero dei monopattini elettrici sembra stimoli il senso dell’abbandono e del disordine. Per qualcuno sono di intralcio (curiosamente le auto, ovunque esse siano, non danno lo stesso senso di disagio)”.
Facile scorgere tra le pagine, cartacee e non, degli organi di informazione espressioni di disappunto per monopattini lasciati “disordinatamente” sui marciapiedi, nelle piazze, ai lati delle strade. Anche a me è capitato di vederli, nei pressi di casa mia: ma più che farmi prendere dal fastidio per l’insolita presenza, mi sono interrogato su dove potesse risiedere l’ultimo utilizzatore, e poi, abitando da poco tempo nella parte sud della città, se per caso non fossero stati lasciati lì perché all’estremo del recinto elettronico di pertinenza.
Un giorno ho fatto una foto a ben tre monopattini, lasciati lì perché, sono convinto, al bordo dell’area digitale di possibile utilizzo, senza parcheggio, nessuna rastrelliera, non allineati e quindi, come direbbero certi, abbandonati. Lo spazio occupato dai mezzi, lungo questa strada decentrata senza marciapiede, credo sia meno di 2 mq.
Questo pomeriggio, tornando a casa, ho visto che nello stesso spazio, nelle stesse condizioni descritte, c’erano parcheggiate 5 auto, evidentemente di residenti.
Ho avuto un sussulto e le ho fotografate. Quante volte avrò visto questa scena, e chissà quante altre, senza stupirmi? Possibile non mi sia chiesto come facciano queste macchine a stare lì, senza né un parcheggio né un presunto spazio sosta dedicato? Cinque auto, per uno spazio occupato di 50 mq minimo contro i 2 dei monopattini, ma anche 3 se ci fossero stati 5 mezzi come le auto?
Eppure nessuno si stupisce della presenza così diffusa e pervasiva di oltre centomila auto in città: strade piene, ma anche piazze, cortili, aree verdi e finanche zone pedonali!
Possibile che basti un monopattino in una fontana a mandare in corto circuito il sistema percettivo della città, facendo quindi saltare il contatore del decoro, mentre la coltre metallica che ricopre ogni angolo di territorio urbano, qualunque sia la sua destinazione d’uso,
goda della tolleranza più assoluta? O non è così?rcheggio, nessuna rastrelliera, non allineati e quindi, come direbbero certi, abbandonati. Lo spazio occupato dai mezzi, lungo questa strada decentrata senza marciapiede, credo sia meno di 2 mq.
Questo pomeriggio, tornando a casa, ho visto che nello stesso spazio, nelle stesse condizioni descritte, c’erano parcheggiate 5 auto, evidentemente di residenti.
Ho avuto un sussulto e le ho fotografate. Quante volte avrò visto questa scena, e chissà quante altre, senza stupirmi? Possibile non mi sia chiesto come facciano queste macchine a stare lì, senza né un parcheggio né un presunto spazio sosta dedicato? Cinque auto, per uno spazio occupato di 50 mq minimo contro i 2 dei monopattini, ma anche 3 se ci fossero stati 5 mezzi come le auto?
Eppure nessuno si stupisce della presenza così diffusa e pervasiva di oltre centomila auto in città: strade piene, ma anche piazze, cortili, aree verdi e finanche zone pedonali!
Possibile che basti un monopattino in una fontana a mandare in corto circuito il sistema percettivo della città, facendo quindi saltare il contatore del decoro, mentre la coltre metallica che ricopre ogni angolo di territorio urbano, qualunque sia la sua destinazione d’uso,
goda della tolleranza più assoluta? O non è così?