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La mobilità a Messina, prima del ponte

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Tre giorni in Sicilia, nel senso di Messina, ma due spesi per il viaggio e uno per l’evento formativo a cui ho partecipato (Progetto Creiamo PA). Nei rimasugli di tempo utile per visitare la città, l’occhio mi è andato su cose su cui presto più attenzione: bici, bus, auto, parcheggi.
Dall’albergo al Municipio, sede dell’evento, sono pochi passi, ma sufficienti per constatare che anche qui l’auto la fa da padrona: il Palazzo del Comune, nonostante l’antistante spaziosa piazza dell’Unione Europea , è circondato da macchine, senza soluzioni di continuità, compreso quelle bianche “aziendali” in prima fila.
In compenso nel breve tragitto ho intercettato uno dei diversi parklet che ho intercettato anche in alcune altre parti della città, segno di una certa voglia di recupero di spazi stradali ma ancora massicciamente assediati dalla domanda di parcheggio. Poche le zone pedonali: preziosa e ambita quella nei pressi della cattedrale.
A passare sul lungo mare non ho potuto non notare i binari del tram messinese. In venti anni la rete pare abbia avuto una storia travagliata: realizzata agli inizi del secolo, prendendo il posto della precedente di inizio ‘900 poi dismessa appena subito il dopo guerra, sembra oggi soffra di “solitudine”. Questa è stata sicuramente la mia impressione nel veder ripetutamente approssimarsi alle pensiline, artisticamente spigolose con incerti affreschi su pannelli laterali, carrozze semivuote. Lungo i diversi km fronte mare in effetti non ci sono attività commerciali che invece si affacciano numerose sulla parallela Via Garibaldi, subito dietro i palazzi, dove però regnano sovrane e affollate ben quattro corsie automobilistiche e i relativi parcheggi.
In effetti anche la tramvia, abbandonata la zona portuale e delle stazioni marittima e centrale, si infila poi nel frequentato asse viario di Viale San Martino, con un corridoio certamente dedicato ma affiancato da due corsie per lato dove scorre un fiume di auto: una concorrenza imbattibile!

A Messina esiste anche un circuito riservato alle bici, di circa 5 km, ma il modal share ciclistico sembra non arrivi all’unità percentuale. Al riguardo l’Amministrazione comunale pare abbia buoni propositi: spero comincino con allargare la corsia ciclabile di via Garibaldi, ad oggi non proprio a norma.

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