Di Giancarlo Odoardi

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La zona scolastica: merce preziosa

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Durante la pausa pranzo, ho avuto modo di fare due passi, allontanadomi dalla sede dell’evento MOBILITARS 2022, che si è svolto il 26 e 27 maggio nella sede del Centro Loris Malaguzzi di Reggio Emilia, struttura congressuale di rilievo internazionale. Mi sono avviato nella direzione opposto da cui ero arrivato, verso un gruppo di persone in apparente attesa. Arrivato in loro prossimità, mi sono accorto che erano genitori davanti ad una scuola. Tutto verde intorno all’ampio spazio pedonale, con l’unico rumore il brusio delle loro conversazioni e i richiami di bambime e bambini, di diversa etnia e colore della pelle, che si rincorrevano a battagliare sul brecciolino e l’erba dei prati. Nessuna preoccupazione dei genitori per la sicurezza, nell’ampio spazio a loro riservato. In un angolo un affollato parcheggio bici, con stalli dedicati ai mezzi più piccoli ma anche a quelli con il carrello. Oltre ad un furgone di servizio, nessuna auto, neanche l’ombra. I parcheggi più vicini, da quello che ho intuito, erano ad almeno 200 metri di distanza. Suonata la campanella e riassegnati gli alunni e le alunne alle rispettive famiglie, c’è stato un lento corteo che si è mosso in due direzioni, allontanandosi dalla suola.  Tra chi andava a piedi e chi si muoveva in bici, lunghe discussioni, scambio di battute, considerazioni sulla giornata e appuntamementi del pomeriggio, mentre tutt’intorno ragazzi e ragazze continuavano a rincorrersi. Mi ero praticamente ritrovato in una zona scolastica, ovvero un grande cortile allargato in cui non era consentito l’accesso alle automobili e in cui quindi prevalevano le regole della socialità, della sicurezza e dei tempi lenti. Si tratta di merce preziosa che in forma assolutamente  sporadica e con grande difficotà e sofferenza si materializza intorno alle scuole del nostro Paese, delle nostre città, dove le aree di “prossimità” sono ostaggio delle auto in ogni angolo e dove le cerimonie di ingresso e di uscita di bambine e bambini, di ragazze e ragazzi, si svolgono cadenzate dall’apertura e dalla chiusura degli sportelli. Il resto è ingombro degli spazi, rumore di motori e gas di scarico.

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