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La lezione europea sulla mobilità urbana

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Pescara, Strada Provinciale San Silvestro, nei pressi dell’incrocio con la SS 16 – Abito da queste parti da un paio di anni, ma mi sono accorto subito della curiosa abitudine di certi automobilisti, ma anche automobiliste, di apprezzare molto la comodità di sostare in linea, lato sud, davanti ad uno dei quattro esercizi commerciali presenti lungo questo tratto di strada: una farmacia, un market di detergenti, un bar e un supermercato, con mega parcheggio annesso. Chissà perchè, ma nonostante il divieto valido per entrambi i lati,  lasciare l’auto lì dove c’è tanto di fermata di autobus, ancorchè identificabile solo con una misera palina, deve tornare di una convenienza infinita, anche se si rende poi difficoltoso il transito lungo la corsia larga appena 3,5 mt. Si tratta di poche vetture alla fine, 5 o 6, i cui proprietari sembrano però darsi il cambio: non appena uno va, ecco che ne arriva un altro. L’auto viene normalmente chiusa a chiave, non si sa mai; i più dubbiosi lasciano le 4 frecce di emergenza accese, oppure c’è chi rimane alla guida, dando in questo modo il segnale della brevità della fermata. In effetti in fondo poi tutti sostano per poco tempo, quello della spesa veloce, della colazione, del medicinale o di un profumo o di una saponetta. Solo che la brevità di ognuno fa l’impegno permanente della corsia. E così, soprattutto quando arriva l’autobus, specie da monte,  non può avvicinarsi alla banchina della fermata, e l’utente deve un po’ pericolosamente salire o scendere al volo, e poi deve fare “entra-e-esci” dalla corsia per poter superare le auto. Ecco, questo è il mondo delle auto il cui possesso abilita chi le possiede a ritenersi autorizzato ad occupare lo spazio di maggiore convenienza, che gli altri possono arrangiarsi, stringendosi o aspettando di avere libero il transito.

Ho segnalato tante volte la cosa alla Polizia municipale, che non nascondo sia intervenuta in diverse occasioni ma che alla lunga non può garantire una presenza costante. Utile sarebbe sistemare un deterrente fisico lungo la linea di mezzeria, come un cordolo con birilli collassabili, ma sembra sia una ipotesi non praticabile. E allora non resta che affidarsi alla conscienza dei cittadini, degli utenti della strada, ma non di chi sta dentro le automobili, ma fuori, perchè intervenga ogni volta a scoraggiare i più furbi, magari con qualche parolina di incoraggiamento ad andare a parcheggiare altrove, dove c’è posto, anche lontano, se proprio serve. Così fanno in Europa, dove il nostro Paese si troverebbe, con tutte le sue piccole strade e le sue regole di civile convivenza. Credo.

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