L’impresa di Via Marconi
Reading Time: 3 minutes
Il progetto di Via Marconi è ispirato a quei principi di mobilità sostenibile che pongono il trasporto pubblico locale al primo posto nella classifica delle migliori scelte da adottare per lo spostamento delle persone: a guardare la carreggiata dal Ponte Risorgimento si vedono quattro corsie di marcia, rigorosamente separate per i due sensi di marcia, affiancarsi fino allo stadio, interrotte solo da alcune rotatorie. Le corsie saranno presto dotate anche di un sistema semaforico intelligente di precedenza al transito dei bus, in particolare agli incroci.
In questo modo per i mezzi pubblici sarà possibile superare, per 1,6 km, anche la velocità media di 20 km/h e attraversare tutto l’asse viario in poco meno di 5 minuti (lo stesso in bici, a piedi 15!).
Il sofisticato sistema semaforico servirà per evitare le interferenze del traffico automobilistico che si è deciso di mantenere per la storica natura di asse di attraversamento urbano della via, riservando corsie per ognuna delle direzioni di marcia, lasciando una corsia di parcheggio solo lato mare. Per evitare conflitti, quindi, la corsia sud-nord dell’autobus è stata necessariamente inserita al centro strada.
Mentre sul lato monte le fermate sono localizzate sui marciapiedi, sul lato mare sono state realizzate tra tra la stessa corsia del bus e quella parallela per le auto, con lunghe banchine, dotate anche di scivolo, raggiungibili con un attraversamento pedonale per il cui utilizzo i passeggeri in salita e in discesa devono prestare molta attenzione. Sulla banchina, considerate le piccole dimensioni e in assenza di presidi, bisogna evitare assembramenti, magari mettendosi in fila, e in particolare per le salite c’è chi trova più utile e sicuro attendere sul marciapiede, soprattutto in caso di condizioni meteorologiche avverse (caldo o freddo o pioggia), e quindi provvedere a impegnare la banchina solo all’arrivo del bus, facendo attenzione ad attraversare la corsia automobilistica (cosa che deve sempre fare chi scende). In caso di disabilità, permanente o temporanea, ovvero bassa abilità, l’attenzione dovrà essere per quanto possibile ancora maggiore.
Fuori dalla carreggiata, di ben 16 metri per dare il giusto spazio ai trasporti, è stato ridefinito lo spazio residuale dei marciapiedi, in molti tratti dalle dimensioni minime di 1,5 m, lungo i quali i pedoni possono spostarsi per accedere a negozi e servizi. Per attraversare la strada, in prossimità degli incroci, ci sono le strisce pedonali che intersecano le 4 corsie di marcia e di sosta (quindi anche 16 m), che bisogna utilizzare facendo attenzione ai tempi e alle precedenze, evitando quindi, al fine di preservare la propria incolumità fisica, di transitare fuori da questi.
Non essendoci altro spazio, non sono state realizzate piste o corsie ciclabili, per cui le biciclette possono utilizzare in promiscuo le corsie dedicate alle automobili, facendo molta attenzione e senza invadere lo spazio dedicato agli autobus.
Come descritto, le quattro corsie di transito sono alternate, con sequenza, partendo da lato monte: bus-auto-bus-auto + parcheggio. Anche in presenza di semafori, accadrà, come già accade, che ci saranno auto ferme, in sosta o fermata, dove non consentito; allo stesso modo ci saranno ciclisti lenti o incerti e monopattini che occuperanno parti di corsie a loro non riservate. Viste le dimensioni della carreggiata, e l’assenza di delimitazioni fisiche ma solo segnaletica orizzontale, tutti i mezzi sono portati, al fine di procedere, a spostarsi sulla parte libera della carreggiata, invadendo spazi di altri. E allora, come già avviene, si constata l’abitudine all’utilizzo a “cassa di espansione” delle corsie adiacenti. Ad esempio, partendo dallo stadio e procedendo in direzione nord si nota come ormai le auto transitino regolarmente sulla corsia del bus e andando avanti si posizionino sempre a cavallo della linea di mezzeria, spesso per superare una bicicletta. C’è chi addirittura sorpassa colonne di auto utilizzando la corsia del bus. La stessa cosa avviene sull’altro lato, quando è l’autobus, perché ha la propria corsia occupata, anche alla fermata, a invadere quella adiacente, costringendo le auto a spostarsi a sinistra e a invadere contromano la corsia bus.
Moltissimo ci sarebbe da dire sulle strade laterali in cui si entra e da cui si accede, dove non ci sono rotatorie: si può procedere andando solo verso destra, quindi non dritto e men che meno a sinistra. Ma basta stazionare nei pressi di qualche incrocio per vedere che ognuno fa quello che vuole. Anche bici e monopattini, più agevolmente, che altrimenti dovrebbero fare un giro lunghissimo per sottostare all’imposizione della segnaletica.
In sostanza, Via Marconi è una carreggiata in cui si transita dove c’è spazio e dove si ritiene opportuno passare per raggiungere la propria meta. Se ci fosse una demarcazione fisica a impedire certi spostamenti, ci si renderebbe meglio conto di quale sia la logica funzionale che è stata progettualmente definita per questa via.
Come per le biciclette, anche per il verde pubblico si può dire non esista spazio.