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Via De Gasperi: prima e seconda fila di auto sulla pista ciclabile

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Piste e corsie ciclabili in città: è già un’impresa realizzarle, ma fare il modo che restino tali nel tempo è ancora più complicato. Ed è  quello che a Pescara non si riesce proprio a fare in alcune zone, dove l’incuria da una parte e il sovrapporsi di lavori dall’altra si portano via tutte le buone intenzioni e i buoni propositi, progetti e opere. Ma poi sopraggiunge anche l’opportunismo di alcuni utenti della strada, come gli automobilisti, che con noncuranza e finta distrazione recuperano lo spazio stradale del parcheggio che nel frattempo ceduto al transito ciclistico.
Il caso eclatante è via De Gasperi, in direzione nord, lato mare, appena superata la rotatoria del Rampigna. La segnaletica verticale è rimasta tutta, mentre quella orizzontale è svanita: sicuramente sbiadita per tutta la lunghezza della strada, ma qui addirittura sparita per lavori stradali a cui,  una vota ultimati, non è seguito il ripristino del cromatismo preesistente.
A due passi c’è la sede del Presidio Sanitario di Pescara sud: davanti l’ingresso c’è una sola rastrelliera, vecchio modello da pochi stalli, mentre tutto intorno posti auto a distesa d’occhio: ma sembrano non bastare mai. Già da prima, con la pista ciclabile in evidenza, c’era chi soleva fermarsi lì, caso mai restando a bordo: ora più di uno si è fatto coraggio e il parcheggio “libero” è tornato ad essere la condizione di normalità.
Diverse volte mi sono premurato di chiamare il numero dei vigili urbani dedicato al pronto intervento (085-3737200): non ho mai verificato, non rimanendo in attesa, quanto fosse in effetti rapido l’intervento, ma non ho mai dubitato che non lo fosse. Ma certamente non si può pretendere di avere il personale della polizia municipale disponibile sul luogo all’istante, “on demand”, né tantomeno è pensabile di istituire una postazione fissa lungo la via.
Pertanto la soluzione deve essere altra, che consenta il ripristino della legalità e quindi ridia il valore alle regole del codice della strada, affinché si eviti l’ultima scena che mi si è presentata agli occhi giorni fa quando di fianco al parcheggio lineare completo si è materializzata anche la seconda fila, coincidente con la corsia preferenziale del bus, ormai fantasma, per cui il ciclista che sopraggiungeva, uno dei tanti, ha dovuto spostarsi e transitare al centro della strada, avendo una corsia sua dedicata.
Non chiedo il presidio delle forze dell’ordine, ma almeno la segnaletica, quella si. E poi un po’ di sana educazione stradale per il rispetto delle regole, che non guasta mai. Credo si possa fare.
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