Mobilità

L’insicurezza stradale dell’auto

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Il 12 novembre scorso ho seguito, presso la provincia di Pescara, la conferenza di presentazione dei dati sulla sicurezza stradale elaborati dall’Istat per l’anno 2018.
In una interessante infografica i dati più salienti: rispetto al 2017 in Abruzzo il numero di incidenti è aumentato del 6,8%, le vittime del 10%, i feriti del 6,6%. I sinistri avvengono per oltre il 65% in città, solo il 7% in autostrada, e le cause più frequenti sono il mancato rispetto della precedenza, l’eccessiva velocità e la distrazione alla guida. Il costo sociale è di quasi 350 milioni di €!
A scorrere le efficaci slide della presentazione della Dr.ssa Angela Maria Digrandi, responsabile Ufficio territoriale per le Marche, Abruzzo e Puglia dell’ISTAT, sconcerta constatare che in Italia il numero delle macchine per abitanti è in aumento: con più di 645 autovetture e 854 veicoli ogni mille abitanti (valori in crescita) l’Italia si conferma il Paese europeo a più elevato tasso di motorizzazione. Di converso nell’ultimo biennio si registra una forte crescita degli spostamenti a piedi, dell’utilizzo della bicicletta e della domanda per trasporto pubblico e mobilità condivisa. Come dire: aumenta il possesso dell’auto ma ne diminuisce l’uso (che rimane in ogni caso pericoloso)!
Un’altra slide rivela un dato preoccupante: da inizio secolo diminuiscono in modo significativo incidenti, vittime e feriti, ma nell’ultimo lustro rimangono costanti. Ma a guardare dentro viene fuori che diminuiscono soprattutto vittime e feriti tra gli occupanti delle autovetture, mentre rimangono pressoché costanti quelli fuori, soprattutto ciclisti e pedoni. Aumenta la sicurezza passiva delle auto, i sistemi di tutela interna, ma evidentemente quella attiva è ancora lontana dall’essere soddisfacente, perché mal gestita dal conducente e legata a fattori infrastrutturali (tipo di strada, stato del manto, segnaletica, illuminazione, ).
Mi ha molto favorevolmente impressionato il richiamo finale all’agenda ONU 2030, in particolare  gli obiettivi 3 e 7 e relativi target, che inquadrano il piano di azione che sul fronte della sicurezza stradale i soggetti decisori sono chiamati al massimo impegno. Il 2030 è dietro l’angolo.
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