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Verde, fino all’ultimo metro quadrato!

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Bologna – Ho avuto modo di visitare il Parco 11 settembre 2001, così denominato in ricordo delle vittime dell’attentato delle torri gemelle; si trova nei pressi della Cineteca di Bologna (quartiere Lame).  L’albero più diffuso nel parco, come recita la segnaletica all’ingresso, è il bagolaro (Celtis australis), detto anche albero spacca sassi, sia isolato che in piccole formazioni boschive.
A garantire le fruibilità del luogo, dal punto di vista dei servizi, sono state sistemate panchine e tavoli, come anche delle piccole cupole aperte, a mo’ di saletta riservata, dove chi frequenta il parco si ritrova per leggere, fare due chiacchiere, mangiare qualcosa (c’è un chioschetto), ma anche per studiare in gruppo.
Ai lati dell’area, lungo via Riva Reno, è stato realizzando un parcheggio multipiano interrato, di 540 posti per una estensione in superficie di 5.000 mq a cui corrisponde un’area a prato.
Nel complesso l’area ha una estensione di 2 ettari ed è un luogo di ritrovo degli abitanti della zona ma anche di tanti altri bolognesi. Uno spazio, al centro della città, vitale per il quartiere, a cui però si ha la sensazione vada un po’ stretto, visto che c’è gente che vi arriva anche da lontano.
Mi sovviene che a sud, dal lato opposto, fuori Porta Castiglione e Porta Santo Stefano, a ridosso dei viali ma verso la collina, si estendono i Giardini Margherita, con ben altra dimensione: 25 ettari, un vero polmone verde.
Tra il primo spazio, piccolo e ad alta domanda di fruizione, e il secondo, ben più esteso e quindi con una maggiore offerta di servizi, anche ecosistemici, ci sono 23 ettari di differenza.
Mi vengono allora in mente i 13 ettari dell’area di risulta della mia città, Pescara, preziosissimi: chissà quanti Comuni pagherebbero per averli, per intero, a disposizione come area urbana verde di eccellenza, in pieno centro!
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