Piazza dei Frentani: cos’è che va storto?
PESCARA – Qualche sera fa, transitando in Piazza dei Frentani, mi sono imbattutto nella scena di cui alle foto. Le immagini mostrano una situazione di evidente abbandono di rifiuti. Non credo sia la modalità standard di conferimento, soprattutto perché il relativo regolamento urbano di gestione in genere prevede che i materiali vengano conferiti all’interno dei cassonetti, rispettando le categorie di raccolta differenziata. Allora quali potrebbero essere le cause?
Se i cassonetti sono spesso pieni, o in questo caso non accessibili se non con una card, i cittadini potrebbero sentirsi “autorizzati” a lasciare i rifiuti fuori (anche se chi scrive se trova il cassonetto pieno, si riporta le buste a casa e prova in un altro momento!). L’orario di conferimento in questo caso non esiste, non trattandosi di un porta a porta ma di un’isola ecologica ad accesso automatizzato. Forse la scarsa comunicazione: infatti se le regole di conferimento non sono ben comunicate o se ci sono dubbi su dove e soprattutto come conferire, i cittadini potrebbero interpretare arbitrariamente certe regole. Mancanza di senso civico: sicuramente, ovverto scarsa responsabilizzazione dell’utenza.
Viene allora spontaneo chiedersi: stiamo davvero affrontando il problema nel modo giusto? Il dibattito spesso si riduce a una sterile contrapposizione tra chi accusa i cittadini di inciviltà e chi punta il dito contro l’inefficienza del servizio di raccolta. Ma la vera domanda forse è un’altra: perché continuiamo a produrre così tanti rifiuti?
Affidarsi esclusivamente alla raccolta e allo smaltimento/riciclo significa inseguire un problema senza praticamente risolverlo alla radice. La vera sfida forse sta nella prevenzione, ridurre a monte la quantità di rifiuti generati, adottando ad esempio una Strategia Rifiuti Zero. Questo non significa solo migliorare il servizio di raccolta, ma aiutare le persone e le imprese a produrre meno rifiuti, rendendo più facile fare la scelta giusta.
Oggi il sistema si basa ancora troppo su logiche punitive: telecamnere, multe per chi sbaglia, segnalazioni di infrazioni, controlli. Ma siamo sicuri che basti? Se invece incentivassimo comportamenti virtuosi con un sistema premiale? In molti Paesi europei, ad esempio, si è dimostrato che non basta vietare o punire, ma serve facilitare e incentivare comportamenti sostenibili. Il concetto di nudging (letteralmente, “spinta gentile”) suggerisce che per ottenere risultati concreti è più efficace rendere la scelta ecologica la più comoda, conveniente e attraente (a volte si dice “sexy”!).
Il problema dei rifiuti, in questo caso di Piazza dei Frentani così eclatante e emblematico, non è solo una questione di raccolta inefficiente o di comportamenti incivili. È la conseguenza di un modello che non fa abbastanza per prevenirne la produzione. L’attuale sistema si affida troppo alla capacità di smaltire, senza interrogarsi davvero su come fare in modo che i rifiuti non si generino affatto o siano ridotti al minimo. Puntare su una Strategia Rifiuti Zero, basata su prevenzione, incentivi e facilitazioni, non è un’utopia: è una necessità. E potrebbe essere l’unico modo per evitare di ritrovarci, tra qualche anno, a fare sempre gli stessi discorsi senza aver risolto nulla.
Giancarlo Odoardi – Rifiuti Zero Abruzzo