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Il giro della Befana

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PESCARA – Ecco le mie impressioni dopo il giro in bici nella prima domenica di gennaio, alla vigilia della Befana. Circa 35 km, da casa mia, zona Colle Breccia, verso nord, lungo la pista ciclabile sul lungomare, in brevi tratti ancora pericolosamente insabbiata, scavallando il fiume Saline, poi, girando a sinistra prima del torrente sul Piomba, verso Città Sant’Angelo, quindi Montesilvano Colle,  discendere e alla fine tornare a casa, percorrendo la strada parco e poi via Marconi, Via Pepe, Via D’Avalos, e in fondo il Pendolo, dentro la Riserva Dannunziana.

Appena superato il ponte sul fiume Saline, dedicato a Filomena Delli Castelli, sulla destra c’è il Bicigrill d’Abruzzo, per adesso credo ancora l’unico in tutto la Regione. Ciò che ha attratto la mia attenzione è stata la chiara segnaletica, che non ho sempre trovato in altre parti del tracciato di Bike to Coast,  rispetto a cui c’è anche una tabella illustrativa. A questa si è affiancata quella relativa alla Ciclovia Adriatica numero 6 a cui ora si è aggiunta l’indicazione delle vie cicloturistiche del MAGS, Mare Adriatico Gran Sasso, interessante indicazione che non avevo visto in precedenza.

Procedendo lungo la strada che porta a Città Sant’Angelo, prima della clinica di Villa Serena c’è, sulla sinistra, Via Falcone e Borsellino che porta giù verso il fiume Saline. Di fianco, sulla sinistra a scendere, c’è una pista ciclabile bidirezionale ben fatta che avevo visto in precedenza ma che non avevo mai utilizzato, e che collega con il  fondovalle del Saline. Lungo la strada un eccellente esempio di come si risolve una interferenza di servizi, ovvero la pista ciclabile realizzata alle spalle della fermata dell’autobus, e non davanti.

Ho quindi proseguito sulla strada ordinaria, in mezzo al traffico a tratti anche pericoloso, per salire a Montesilvano Colle, dal cimitero fino in cima per un tratto di circa 3 km che ho percorso in circa 15 minuti (ho letto che alcuni marziani l’hanno fatto in poco più di 5 minuti!). Alla bellezza del paesaggio si è contrapposto il mancato funzionamento della fontanella, presso cui mi ero preciptato nella certezza di poter finalmente bere.

Tutta discesa, quindi, fino all’intersezione con la Statale Adriatica e quindi con la strada Parco, piena di pedoni e ciclisti, seppur sia loro interdetto il transito, e curiosamente libera dalle auto, queste si autorizzate, soprattutto nel tratto da via Cadorna fino a Viale Muzii. Lungo l’ultimo tratto, via Pepe, di collegamento tra Via Marconi e via D’Avalos, ho trovato la pista ciclabile curiosamente interrotta (ormai da giorni) in più punti da new jersey, uno invalicabile, di cui non si capisce il motivo del posizionamento, né ci sono avvisi al riguardo (come bloccare una strada carrabile senza preavviso: non esiste!). Il sole ha reso la giornata comunque piacevole.

 

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