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Marco, pendolare in treno+bici

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Ho visto in ritardo, rispetto alla sua messa in onda il 25/11/2024, il servizio realizzato dalla TGR Abruzzo sull’esperienza di Marco Marra, pendolare in treno+bici. In un contesto in cui la mobilità sostenibile si pone sempre più al centro delle politiche urbanistiche, lo spostamento sostenibile casa-lavoro di Marco, che conosco da tempo, offre uno spunto interessante di riflessione, in particolare sulla combinazione intermodale treno+bici anche come opportunità per alleviare i problemi di traffico e di inquinamento. La frase “Prima in bici, poi in treno, poi di nuovo in bici” descrive in modo semplice e diretto come una combinazione di trasporto pubblico e attivo, soprattutto, possa rappresentare una valida alternativa all’utilizzo dell’auto.

Tra l’altro, non si tratta solo di praticità di spostamento: Marco sottolinea anche i benefici legati alla salute e al benessere derivanti dall’utilizzo della bicicletta. “Così sviluppiamo endorfine”, dice, mettendo in evidenza l’effetto positivo che l’attività fisica ha sul corpo e sulla mente. La bicicletta non è solo un mezzo di trasporto, ma una vera e propria forma di esercizio, quasi un farmaco, che consente di iniziare la giornata con energia, migliorando non solo la salute fisica, ma anche la produttività e il benessere emotivo. Certamente poi la giornata va anche chiusa, allo stesso modo, un po’ affaticati ma pur sempre soddisfatti.

Non mancano però le difficoltà. Marco riconosce che in Italia la bicicletta non è sempre vista come un mezzo di trasporto al pari dell’auto e che i ciclisti sono spesso percepiti come un ostacolo nel traffico urbano, di cui però fanno parte. “Sembra che noi occupiamo le strade, che diamo fastidio, che rallentiamo”, mettendo in evidenza la mentalità ancora diffusa che vede la bicicletta come una scelta marginale e non una vera e propria alternativa all’automobile. La scarsa cultura ciclistica e le infrastrutture non sempre adeguate, spesso inesistenti, sono ostacoli reali che rendono difficile una diffusione su larga scala della mobilità ciclistica.

Inoltre, un altro problema si manifesta quando i ciclisti devono accedere ai treni con biciclette “normali”. Sebbene la bici di Marco, che è pieghevole, sia un normale bagaglio e non crei conflitti per la sua sistemazione sui treni, la situazione cambia per chi si sposta con biciclette tradizionali, compatte. Queste devono essere collocate in appositi stalli: ma non sempre i posti sono disponibili, soprattutto nelle ore di punta, creando situazioni di conflitto tra i ciclisti e il personale viaggiante (questo accade sovente sul fronte cicloturistico, quando spesso ai passeggeri con bici al seguito se vi sono stalli liberi viene impedito di salire sui treni). La mancanza di spazi sufficienti può generare frustrazione e stress, mettendo in luce una criticità nelle politiche ferroviarie che non sempre agevolano i pendolari ciclisti e turisti sulle due ruote.

Nonostante queste difficoltà, l’intermodalità treno + bici si dimostra una soluzione vantaggiosa. Marco evidenzia come il treno sia uno dei mezzi più comodi e sicuri per il pendolarismo, permettendo ai ciclisti di trasportare la propria bicicletta, in particolare non pieghevole, senza costi aggiuntivi.

L’esperienza di Marco, che percorre circa un’ora in treno e il resto in bici ogni giorno, è il segno di come la scelta di un trasporto attivo e intermodale possa trasformare la qualità del pendolarismo. Nonostante la durata del viaggio, Marco afferma che “per nulla” il pendolarismo gli pesa, suggerendo che l’approccio attivo e consapevole verso la mobilità può effettivamente arricchire l’esperienza quotidiana di spostamento. Il tempo trascorso sui mezzi pubblici, infatti, può diventare un’opportunità per dedicarsi alla lettura, alla riflessione o al semplice relax.

L’intermodalità tra bicicletta e treno rappresenta un’opportunità per ripensare le città e la loro organizzazione urbanistica, creando spazi sicuri e attrezzati per i ciclisti e migliorando l’accessibilità ai mezzi pubblici. La promozione di una cultura della mobilità sostenibile, che metta al centro il benessere individuale e collettivo, è cruciale per affrontare le sfide ambientali e sociali delle nostre città. La creazione di infrastrutture adeguate, insieme a politiche che favoriscano l’uso della bicicletta, è un passo fondamentale verso un futuro più sostenibile.

Qui il servizio: Pendolarismo in bici

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