Città e territorioMobilitàPrimo piano

In via Marconi la paura di Milano

Reading Time: < 1 minute

Via Marconi. La percorro spesso, anzi, praticamente sempre, in bici, ed in particolare in direzione nord sud, tenendomi a destra della corsia di marcia dei veicoli, quindi appena poco più a sinistra di quella riservata ai bus: non saprei dove altro mettermi. E tengo sempre gli occhi attenti alle sagome dei mezzi e le orecchie tese ai rumori. Senonchè quando arriva un bus, da destra, non lo vedo e non lo sento, perché ha il motore posteriore.

La sua sagoma prende forma nella coda del mio occhio, mi raggiunge e mi supera quasi, perchè alla fermata io recupero. Ma quello riparte e mi risupera, e a me viene spontaneo allontanarmi e spostarmi verso sinistra. Nel frattempo succede che da dietro arrivino auto che per schivarmi, per il mio improvviso cambio di direzione, si spostino a loro volta a sinistra, invadendo la corsia del bus che vaggia in direzione opposta. Quando percorro questo asse stradale ormai penso sempre a quanto accaduto a Milano pochi giorni fa, come anche altre volte: una distrazione di qualcuno e potrei andare giù …

Pochi giorni fa, sullo stesso tracciato, ho intercettato una famiglia in bici: lui davanti, la mamma dietro e la figlia in mezzo. Andavano verso nord, sulla loro corsia di marcia (dove altro?): un’auto li ha sorpassati, invadendo la corsia del bus.

Alla fine, su quattro corsie, due sembrano fungere da “casse di espansione”!

Insomma, 1.600 metri così sono già difficili e pericolsi da percorrere per gente che ha una certa abilità. Per gli altri, bambini, anziani, potrebbe non esserci che una scelta: evitare questa via, seppur sostenibile. Diversamente?

Se l'articolo ti è piaciuto scegli come condividerlo